In chimica, un poliino è un composto organico in cui si alternano legami singoli e tripli; si figura cioè come una serie di alchini consecutivi, (−C≡C−)n con n maggiore di 1.
Questi composti, il cui esempio più semplice è costituito dal diacetilene o buta-1,3-diino, H−C≡C−C≡C−H, sono anche chiamati oligoini[1] o carbinoidi, dove quest'ultimo appellativo è dovuto al carbino, (−C≡C−)∞, l'ipotetico allotropo del carbonio che sarebbe l'ultimo membro della serie,[2][3] la cui sintesi è stata dichiarata più volte a partire dagli anni Sessanta, sebbene tali affermazioni siano state più volte oggetto di discussione.[4] Infatti, le sostanze identificate come catene corte di carbino in molti dei primi tentativi di sintesi organica,[5] oggi sarebbero chiamate poliini.
Sebbene i poliini siano diversi dai poliacetileni, polimeri ottenuti dalla polimerizzazione degli acetileni, per il fatto che la struttura di questi ultimi è caratterizzata dall'alternanza di legami singoli e doppi, (−CR=CR'−)n, in biochimica e in biologia botanica, la parola "poliacetilene" è spesso utilizzata per descrivere poliini che si ritrovano in natura.[6]
Assieme ai cumuleni, i poliini si differenziano dalle altre catene organiche per via della loro rigidità, il che li rende ottimi candidati a futuri utilizzi in applicazioni di nanotecnologia molecolare.
Alcuni poliini sono stati scoperti nelle nubi molecolari laddove l'idrogeno scarseggia.[7]
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatore kroto
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatore PlantPolyacetylene
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatore idro